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DALLE ORIGINI ANTICHE AL CUORE DEL MEDIOEVO MARCHIGIANO

Le radici di Montefiore dell’Aso affondano in un passato lontanissimo: il territorio era abitato già in età del ferro, come testimoniano i corredi della civiltà picena, mentre in epoca romana sorsero ville rustiche e necropoli. Nei primi secoli del Cristianesimo il borgo divenne sede di una pieve dedicata a Santa Lucia, cuore spirituale di un ampio territorio.
Nel Medioevo, l’unione dei castelli di Montefiore e Aspromonte diede vita al libero Comune, che per secoli giocò un ruolo strategico tra mare e colline. Leggende e cronache raccontano di aspre battaglie e di torri difensive, segni di una comunità orgogliosa e combattiva.
Dal Quattrocento il borgo entrò sotto il dominio dello Stato Pontificio, che rafforzò le mura e consolidò l’assetto urbano. Nei secoli successivi la vita fu segnata dalla presenza di nobili e proprietari terrieri, custodi di un passato che ha lasciato tracce preziose nel tessuto architettonico e culturale della città.
Montefiore dell’Aso conserva così una storia lunga e affascinante, che si intreccia con le vicende delle Marche e che oggi si rivela in ogni scorcio del borgo medievale.

TRADIZIONI, CULTURA E SAPORI
Montefiore dell’Aso custodisce un ricco patrimonio di tradizioni ed eventi che scandiscono l’anno e raccontano l’anima profonda del borgo. Dal coloratissimo Carnevale Montefiorano, con carri allegorici e maschere che animano il centro storico, alla suggestiva Infiorata del Corpus Domini, fino alla goliardica festa della “Maialata” che riempie il centro storico con prodotti suini di ogni tipo, ogni momento dell’anno è un’occasione per celebrare tradizioni e riti collettivi.
L’estate si accende con la storica Sagra della Frutta, evoluzione della tradizionale Sagra della Pesca, vetrina delle eccellenze agricole della Valdaso e occasione per gustare piatti tipici e ricette a base di frutta, mentre in autunno, la Fiera Grande d’Autunno e la Castagnata scaldano il borgo con sapori autentici e convivialità popolare. Non mancano eventi unici come le Notti di Pelagallo, dedicate all’osservazione astronomica sotto il cielo estivo del borgo, che uniscono scienza, emozione e poesia.
Accanto alle tradizioni, Montefiore dell’Aso custodisce una cucina che profuma di storia: dai vincisgrassi alle paste povere come tajuli e taccu, fino al salame all’erba luigia, specialità locale dal gusto inconfondibile. Il tutto accompagnato dai vini delle colline picene – Rosso Piceno, Falerio e Pecorino – che raccontano la stessa autenticità del paesaggio.
Montefiore dell’Aso è così: un borgo che celebra la sua identità attraverso feste, cultura e sapori, offrendo ai visitatori un’esperienza che unisce emozione, tradizione e convivialità.
